Oltre al Colosso di San Carlo Borromeo, un’altra perla da non perdere se state pensando ad un viaggio sul Lago Maggiore con i bambini è Villa Taranto, che si trova a Pallanza, una frazione di Verbania, sempre sulla sponda piemontese del lago.
Nell’articolo di oggi vi racconto la nostra esperienza tra fiori stupendi e silenziosi zampilli d’acqua delle fontane che animano il parco.
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Lago Maggiore con i bambini: informazioni generali su Villa Taranto
La nascita di questi giardini si fa ricondurre al 1931 quando il Capitano scozzese Neil Mc Eacharn li comprò per trasformali in giardini all’inglese che gli ricordassero la sua amata patria. Dal 1952 i giardini sono aperti al pubblicano e attirano ogni anno più di 150.000 visitatori da tutte le parti del mondo. Il suo fondatore morì nell’aprile 1964 e le sue spoglie sono ora deposte in un Mausoleo costruito a partire dall’anno successivo all’interno del parco stesso, come lo stesso Capitano aveva richiesto.
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Dalla primavera all’autunno i Giardini di Villa Taranto si trasformano nella macchia colorata per eccellenza del Lago Maggiore. Il parco ha una grandezza di circa 16 ettari e le piante contenute superano le 20.000 specie con oltre 80.000 bulbose in fiore. Le splendide aiuole sono tappezzate da circa 15.000.
Il biglietto di ingresso ha un costo di 11,00 euro a persona, gratuito per i bambini da 0 a 5 anni, e ridotto a 5,50 euro per i ragazzi da 6 a 14 anni.
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Lago Maggiore con i bambini: la nostra visita
Prima di arrivare sul Lago Maggiore avevo sentito molto parlare di questi Giardini Botanici e avevo delle aspettative molto alte. Ma vi assicuro che una volta entrati, sono state soddisfatte pienamente.
La visita inizia con l’accesso ai cancelli d’entrata: si entra con l’auto e il parcheggio si trova subito dopo, prima della biglietteria. E’ possibile arrivare anche in battello, e l’esperienza deve essere ancora più superlativa. L’imbarcadero si trova proprio sotto i cancelli d’entrata e la vista che si si ha da qui sul Lago è strepitosa.
Una volta passati per la biglietteria, che si trova vicino ad un punto ristoro bar/ristorante, bookshop e chiosco per la vendita delle piante coltivate all’interno dei giardini, si accede al Viale d’ingresso, chiamato Viale dell Conifere, completamente fiorito con conifere provenienti da tutto il mondo. Questo manto colorato conduce alla fontana dei putti, uno splendido zampillo d’acqua che regala un’atmosfera davvero idilliaca. Una moltitudine di fiori, colori e odori ci avvolge e ci lasciamo rapire da tanta bellezza.
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Passiamo davanti alla Serra Victoria e al Giardino Verticale. Nella serra vengono coltivate piante tropicali e subtropicali. Noi non siamo riusciti a vederla fiorita (perché è visitabile dal 15 giugno ad ottobre) ma qui si trova un’enorme ninfea equatoriale, la regina delle piante acquatiche, i cui semi arrivarono a Villa Taranto nel 1956 dall’Orto Botanico di Stoccolma. Le foglie di questa ninfea hanno un diametro di due metri e pesa circa 10 chilogrammi.
Sullo sfondo della serra è possibile ammirare il Giardino Verticale, una struttura ricoperta da essenze vegetali radicate su pannelli di materiale fibroso.
Arriviamo così al Mausoleo fatto costruire dopo la morte del Capitano allo scopo di contenere le sue spoglie. All’interno è raffigurato Sant’Antonio da Padova, a cui la cappella è dedicata.Una costruzione piccola ma di grande effetto, immersa nella pace di questo luogo incantato e circondato da una vegetazione lussureggiante e piena di colore. Un ponticello in pietra con piante fiorite è la cornice perfetta a tutto questo.
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La passeggiata continua attraversando la Valletta, una zona artificialmente scavata nel 1935 e sovrastata da un ponticello di 35 metri di lunghezza con un’unica arcata. Qui la natura è la regina indiscussa. Ogni angolo merita di essere fotografato e non ci sono parole per descriverne la bellezza.
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Continuando la passeggiata si arriva a scorgere la Villa, acquistata nel 1931 a seguito di un’inserzione apparsa sul Times. Come stile, il modello di spirazione proviene da architetture della Normandia. Venne edificata da un architetto ticinese, Augusto Guidini, nel 1853. Davanti alla Villa troneggia un prato all’inglese con una fontana che manda spruzzi d’acqua rinfrescanti. Ad oggi, la Villa non è visitabile e dal 1995 è sede della Prefettura del Verbano – Cusio – Ossola.
Durante la nostra visita, il tempo è stato molto variabile, dal sole caldo tipico dell’estate ad una pioggerellina simil autunnale. Arrivati alla vista della villa ha iniziato proprio a piovere e abbiamo trovato riparo nei pressi dei Giardini Terrazzati, sicuramente il luogo più ammirato e amato di tutto il parco. Nella zona che precede questa spettacolare architettura si trova una passeggiata coperta da alberi e piante rampicanti con i servizi igienici e delle macchiette con bevande calde e spuntini veloci.
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La vista che ci ha attesi dopo non ha eguali. Fortunatamente ha smesso di piovere e così ci godiamo le aiuole con fiori dai mille colori e piante annuali, cascatelle e giochi d’acqua creano un incantevole avvicendamento di forme e di colori. Su tutto spicca la statua bronzea del Pescatore, opera del napoletano Vincenzo Gemito. La pace che trasmette questo posto è magia pura. E’ possibile contemplarla in totale relax sotto al Petalo Pavillon, una struttura di recentissima costruzione che, vista dall’alto, ha proprio la forma di un petalo e sotto accoglie delle panchine che permettono di rilassarsi ammirando tanta bellezza naturale.
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Tornando al parcheggio ammiriamo i fiori di loto, fiori sacri ai buddisti e rappresentativi dell’India, con le loro foglie di circa 50/60 cm, impermeabili all’acqua. La nostra visita a questi Giardini stupendi termina così, con gli occhi pieni di colori meravigliosi.
Tutto questo semplicemente per dirvi che se state organizzando un viaggio sul Lago Maggiore con i bambini (ma non solo), questa tappa non dovete assolutamente lasciarvela scappare!
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——— Articolo scritto in collaborazione con Giardini Botanici di Villa Taranto (Pallanza, Lago Maggiore) ——–
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