Itinerario di 4 giorni a Napoli

Quello che vi presentiamo oggi è il nostro itinerario di 4 giorni a Napoli, alla scoperta della città del sole. Un viaggio di alcuni anni fa in cui abbiamo cercato di cogliere la sua anima e la sua essenza senza farci condizionare da luoghi comuni o detti popolari che la riguardano. E l’abbiamo amata subito.

 

Itinerario di 4 giorni a Napoli: informazioni pratiche

Siamo arrivati a Napoli con il treno, a mio avviso il mezzo più comodo per visitare città di questa portata.

Come hotel abbiamo scelto il Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, raggiungibile dalla stazione di Napoli Centrale con tre fermate di metro (neanche il tempo di sedersi che già bisogna scendere). A l’ultimo piano ha una vista spettacolare sul Golfo con i suoi due punti di riferimento: il Vesuvio e il Maschio Angioino.

Qui la mattina si può fare colazione con Napoli che dà il buongiorno e il pomeriggio è possibile rilassarsi nella piscina panoramica.

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Itinerario di 4 giorni a Napoli: 1 giorno, Teatro San Carlo, Piazza del Plebiscito e lungomare

Siamo arrivati a Napoli nel primo pomeriggio e dopo aver sistemato le valigie in hotel, abbiamo fatto una passeggiata nei dintorni dell’hotel. Ci troviamo di fronte al Maschio Angioino, un imponente edificio del duecento che a l’interno ospita il Museo Civico con collezioni di opere d’arte (affreschi, dipinti e sculture) del periodo compreso dal XIV al XX secolo.La sua è una posizione privilegiata: guarda il mare e domina allo stesso tempo la città di cui è diventato l’emblema in tutto il mondo.

Passeggiando, siamo capitati , senza nemmeno accorgercene, sotto il Teatro San Carlo e approfittando dell’orario, lo visitiamo all’interno con una visita guidata. [qui potete trovare l’artico dedicato alla nostra visita al Teatro San Carlo].

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Dopo la visita ci spostiamo nella vicina Piazza del Plebiscito, forse il principale punto di ritrovo dei napoletani. L’aggettivo che meglio la descrive è maestosità. Sicuramente l’occhio cade sulla copia neoclassica del Pantheon di Roma, la Chiesa di San Francesco di Paola, commissionata nel 1817 dal re Ferdinando I per celebrazione l’inizio del suo regno in seguito al periodo napoleonico. Il colonnato originale di Giacchino Murat  invece è di epoca poco precedente e risale al 1809.

Al centro di questa splendida piazza, due statue equestri: una eseguita interamente dal Canova che raffigura il re Carlo III di Borbone; e l’altra iniziata da Canova e terminata da Antonio Calì, che raffigura il committente della Chiesa, Ferdinando I, figlio di re Carlo.

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Da Piazza del Plebiscito, ci siamo diretti al lungomare, con una bellissima vista sul Vesuvio al tramonto.

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Itinerario di 4 giorni a Napoli: 2 giorno, Posillipo e Vomero

Il nostro secondo giorno a Napoli lo dedichiamo a un tour in bus per scoprire alcuni angoli della città, passando da un estremo all’altro. Per farlo, ci siamo affidati alla compagnia  City Sightseeing che mette a disposizione per i turisti 3 linee con 3 itinerari differenti.

Il biglietto per 24 ore per tutte le linee costa 22 euro (prezzo relativo al 2015, anno della nostra visita). Tutti e tre i percorsi partono da Piazza Municipio/ Largo Castello, 2 minuti a piedi dal nostro hotel, ai piedi del Maschio Angioino.

Abbiamo iniziato il nostro bus tour con la linea B, chiamata anche la Via del Golfo, per scoprire la Napoli più paesaggistica, arrivando fino a Capo Posillipo, passando per il lungomare Mergellina.

Davanti a noi si apre un lungomare ancora poco affollato, ma estremamente affascinante, con il suo mare calmo e di un azzurro strepitoso e il suo sole che scalda l’anima di Napoli regalandoci scatti fotografici invidiabili.Ascoltando le tipiche canzoni napoletane proposte dalle cuffiette date in dotazione insieme al biglietto del bus, scendiamo alla fermata di Capo Posillipo, un quartiere che divide il Golfo di Napoli dal Golfo di Pozzuoli e che si caratterizza per i suoi viali alberati e splendide ville.

Cominciamo a passeggiare per Via Posillipo diretti verso il mare, ma ben presto ci troviamo avvolti da un caldo micidiale a cui sinceramente non eravamo preparati. Giusto in tempo per scattare qualche foto allo splendido paesaggio che ci circonda e ci ritroviamo di nuovo sul bus per ritornare al centro città.

Ci fermiamo prima per un photo stop al Porticciolo di Mergellina, dove tanti yacht punteggiano il Golfo di Napoli.

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Ritorniamo in Piazza Municipio e dopo pranzo saliamo sulla linea C del City Sightseeing, chiamata San Martino. Questo giro turistico effettuabile solo sabato e domenica ha come punti di forza Castel Sant’Elmo e Villa Floridiana, nel vivace quartiere del Vomero.

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La salita a questo quartiere collinare è molto scenografica perché si susseguono ai lati della strada in pendenza edifici molto caratteristici e vivaci, che rispecchia in pieno l’anima del quartiere più famoso di Napoli, che si contrappone al caotico centro città.

Decidiamo di non scendere e di goderci l’intero percorso senza soste, tranne un photo stop ai piedi di Castel Sant’Elmo e del Museo della Certosa di San Martino. Questa sosta fotografica ci permette di godere di un panorama mozzafiato, con i tetti delle case che popolano Napoli, le cupole delle chiese e i polmoni verdi della città baciata dal sole.

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Scendere a questa fermata, permette di gironzolare tra le viuzze del Vomero e visitare  Villa Floridiana, donata dal re Ferdinando I alla seconda moglie, la duchessa di Floridia e famosa soprattutto per i suoi giardini lussureggianti e la sua veduta romantica sul Golfo di Napoli;  Castel Sant’Elmo, in origine una chiesa dedicata a Sant’Erasmo, che nel 1349 per volere degli Angiò venne adibito a forte e poi negli anni successivi ulteriormente fortificato; la Certosa e il Museo di San Martino, anch’esso costruito su ordine degli Angiò nel 1325, si tratta di un ex monastero certosino che oggi ospita collezioni d’arte e di storia napoletana.

 

 

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Itinerario di 4 giorni a Napoli: 3 giorno, Palazzo Capodimonte e Catacombe di San Gennaro

Sempre utilizzando la società City Sightseeing, questa volta saliamo sulla linea A, detta Luoghi dell’Arte: scendiamo alla fermata Capodimonte e ci dedichiamo alla visita di questa antica riserva di caccia reale, che ospita un prezioso gioiello, il Palazzo Reale di Capodimonte.

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Dopo il pranzo (all’interno di Capodimonte c’è un baretto con panini e bibite), riprendiamo il bus per andare a visitare le Catacombe di San Gennaro, nel Rione Sanità, patria del grandissimo Totò che nacque al civico 109 di Via Santa Maria Antesaecula. [qui trovate il nostro racconto di visita alla Napoli sotterranea alle Catacombe di San Gennaro]

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Itinerario di 4 giorni a Napoli: 4 giorno, Centro Storico

Per il nostro ultimo giorno a Napoli, ci dedichiamo al centro storico. In poco meno di 5 minuti di bus della linea A della compagnia City Sightseeing raggiungiamo uno dei principali salotti cittadini, Piazza Dante. Questa splendida zona di ritrovo è dedicata al re Carlo VII di Borbone; al centro troneggia una statua di Dante.

Con una solo fermata, ci ritroviamo già in pieno spirito partenopeo e iniziamo a visitare la Chiesa del Gesù Nuovo, uno degli edifici rinascimentali  più belli della città, in quanto sorge al posto del palazzo Sanseverino.

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Ci troviamo in una delle piazze più popolari come punto di ritrovo serale, soprattutto  dagli studenti napoletani, la Piazza del Gesù Nuovo. Al centro della Piazza svetta la Guglia dell’Immacolata, risalente alla metà del settecento, che ogni 8 dicembre (in occasione appunto della Festa dell’Immacolata) viene onorata dai pompieri con una corona di fiori per la Vergine Maria.

L’interno è barocco, con decorazioni in marmo del 1630 e una serie di affreschi stupefacenti di vari artisti ed epoche, in quanto alcuni vennero rovinati dal terremoto del 1688.

Passando a un po’ di shopping, iniziamo curiosando per i negozietti che attirano la nostra attenzione per i numerosi souvenir che vogliamo portarci a casa: fra tutti, non potevano di certo mancare gli immancabili cornetti rossi portafortuna-antisfiga ! Si respira un’aria diversa, un’aria pura, gioviale, di allegria e solarità, che rispecchia pienamente la magnifica giornata di sole che ci accompagna oggi.

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Arriviamo in Piazzetta Nilo, dove campeggia la Statua del Dio Nilo, una scultura di marmo commissionata in epoca romana (II-III secolo d.C). Sparì nel momento in cui gli egizi lasciarono la città, e poi ricomparve senza testa nel XV secolo. Venne a questo punto ribattezzata Il corpo di Napoli, e le fu aggiunta una testa barbuta solo alla fine del Settecento.

La nostra prossima tappa è un capolavoro della città: la Cappella di San Severo, che ospita una vera e propria opera d’arte, famosa in tutto il mondo: la scultura “vivente” del Cristo Velato.

Dico vivente perché l’impressione che abbiamo avuto appena ci siamo fermati in ammirazione davanti alla statua è proprio quella che sotto il velo ci sia il corpo di un essere umano e non un pezzo di marmo. E’ straordinariamente verosimile, impossibile non rimanerne ammaliati ed è molto difficile togliere lo sguardo da questi 180x80x50 cm di vera opera d’arte. Si tratta di  una scultura in marmo realizzata da Giuseppe Sanmartino e rappresentante il corpo di Gesù coperto da un lenzuolo talmente sottile e realistico che viene proprio la tentazione di sollevarlo per vedere il volto del Cristo.

Il biglietto per l’ingresso a questa meraviglia costa 7 euro, ed è possibile acquistare anche l’audio-guida che spiega dettagliatamente tutti gli affreschi e le statue contenute all’interno.

Purtroppo non ci è permesso fare fotografie all’interno della cappella, che viene sorvegliata meticolosamente.  Non che la Cappella in sé non sia una vera chicca. Dall’esterno è impensabile immaginare cosa è contenuto al suo interno, opere scultoree e affreschi magnificamente conservati. Lo scopo della Cappella, che risale alla fine del XVI secolo, era quello di ospitare le tombe della famiglia di Sangro ed assunse l’attuale aspetto barocco verso la metà del settecento. La visita si arricchisce anche per la presenza di due “macchine anatomiche”, rappresentanti gli scheletri di un uomo e una donna con il sistema venoso perfettamente conservato, anche se ad oggi non è ancora chiaro se si tratti di due sistemi originali o di riproduzioni.

Dopo un’ora di cultura, riprendiamo le vie dello shopping, raggiungendo la via forse più famosa di Napoli, San Gregorio Armeno, conosciuta anche come la Via dei Presepi. Qui è Natale tutto l’anno !

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In una strada, un mondo…questo è lo spirito di San Gregorio Armeno. Tanti negozietti che vendono statuine dipinte a mano, richiestissime dai turisti che non se ne vogliono andare senza acquistare un pezzo unico da aggiungere alla prossima preparazione della loro Natività. Ed è così che i presepi si colorano di modernità: dai calciatori al grande Pino Daniele, dal mitico Totò all’inarrestabile Papa Francesco.

Abbandonando questa via magica che collega due arterie importanti della città, Spaccanapoli e Via dei Tribunali, ci dirigiamo al Duomo, la Cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta. I lavori iniziarono nel 1272 su commissione degli Angiò e la consacrazione avvenne nel 1315. Poi però il terremoto del 1456 distrusse gran parte del Duomo, che venne così modificato nel corso dei secoli. La facciata è neogotica e risale a fine Ottocento.

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Il soffitto della navata centrale è dorato e a cassetti: un grandissimo colpo d’occhio. Sulla sinistra, si apre la Cappella Reale di San Gennaro, o Cappella del Tesoro, portata a termine nel 1637 e alla cui realizzazione lavorarono artisti tra i più conosciuti dell’epoca. Dietro l’altare si trova un forziere e all’interno è custodito un busto in argento del XIV secolo. Qui sono conservate le due ampolle che contengono il sangue miracoloso del patrono di Napoli. Queste vengono esposte alla venerazione dei fedeli tre volte l’anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi, il 19 settembre e il 16 dicembre). In queste giornate è possibile assistere al fenomeno della liquefazione, considerato ormai da tutti un miracolo.

Da questa basilica monumentale, inglobata sulla destra, si accede ad una delle basiliche più antiche di Napoli, la Basilica di Santa Restituta, in parte rovinata dal terremoto del 1688. All’interno è anche possibile accedere ad un’area archeologica, che rende visibile resti di edifici e strade greco-romane. Punto di forza è il battistero, il più antico dell’Europa occidentale con preziosissimi mosaici del IV secolo.

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La nostra esperienza napoletana ci ha fatto scoprire una città bellissima, con un panorama mozzafiato e delle persone solari e accoglienti. Sicuramente replicheremo anche con il Piccolo Principe.

Voi che impressione avete avuto di Napoli? Vi è piaciuta oppure vi ha lasciato qualche perplessità?

Se non ci siete mai stati, vi piacerebbe visitarla?

 

 

 

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Autore dell'articolo: Ileana De Pasco

Ileana De Pasco, viaggiatrice, fotografa e scrittrice per passione. Mamma a tempo pieno, costruisce itinerario di viaggio pensati per tutta la famiglia

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