Come cambiano i viaggi con l’arrivo di un bimbo: 9 cose da aspettarsi dopo che si aspetta

Con l’articolo di oggi partecipo ad un progetto che ho trovato davvero spiritoso e utile allo stesso tempo. Si chiama Cosa aspettarsi dopo che si aspetta, ideato da Isabella  e il suo blog Mama made in Italy in cui mamme e papà blogger raccontano le loro esperienze di gravidanza e crescita di bambini, parlando di problematiche reali. Potete seguire l’intero progetto su #cosaapettarsidopochesiaspetta.

Vi farete due risale ma allo stesso tempo vi daremo tante indicazioni sulla vita familiare, in ogni contesto: come cambia la vita di coppia, come cambiano i viaggi, com’è gestire alcuni momenti importanti della vita dei figli, come l’allattamento, lo svezzamento, l’avvicinamento al vasino fino ad arrivare all’adolescenza.

La settimana scorsa è toccato a Chiara raccontarci la sua esperienza di mamma nel suo blog Una mamma Zen.

Oggi, come vi dicevo, è il nostro turno e vi voglio raccontare 9 cose da aspettarsi dopo che si aspetta mantenendo l’attenzione sull’ambito dei viaggi. Come cambiano i viaggi quando arriva un figlio? Si potrà ancora viaggiare o si dovrà rinunciare a qualcosa? Con un figlio diventa tutto più complicato o ancora più meraviglioso? Vale davvero la pena far scoprire il mondo già a dei neonati?

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Come cambiano i viaggi con l’arrivo di un bimbo: 9 cose da aspettarsi dopo che si aspetta

Con questo post vi racconto la nostra esperienza in 18 mesi di viaggi in tre. Ho già scritto un articolo riguardo le nostre esperienze come famiglia viaggiatrice: adesso vi racconto 9 cose vere testate e provate che riguardano il viaggiare con un neonato prima e un piccolo esploratore poi:

  1. Quando preparate la valigia, portatevi tutta la casa:  a seconda dell’età del bimbo e della locazione scelta avrete con voi carrozzina/passeggino, lettino da campeggio, seggiolone per la pappa, giochi vari, scorta di pannolini, latte in polvere, vasetti di pappine pronti, scalda biberon, tiralatte per ogni evenienza e una quantità smisurata di vestiti, perché si sa il bambino, specie se piccolino si sporca in continuazione. Se andate al mare, creme solari, cappellini e occhiali da sole (che poi magari non metterà mai) e giochi da spiaggia. Se andate in montagna, doppia valigia: una di vestiti leggeri e una di vestiti pesanti. Per fortuna i loro occupano poco posto !Cosa aspettarsi dopo che si aspetta 4……………………
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  2. In macchina solo canzoncine per bambini: io e Andrea avevamo la nostra compilation di canzoni da ascoltare in macchina durante i nostri viaggi. Ora che è arrivato il Piccolo Principe abbiamo comprato un cd di canzoncine per bambini che gli facevo sentire già quando era in pancia e le gradisce decisamente di più. Ormai le abbiamo imparate a memoria !
  3. Per mangiare al ristorante assicuratevi di avere una buona connessione internet: gli episodi di Masha e Orso e simili vi salveranno la vita. Mi ero ripromessa di non far vedere i cartoni a mio figlio mentre eravamo a tavola, tanto più da un cellulare. Ma c’è stato un periodo verso gli 11 mesi in cui riuscivamo a mangiare (sia lui che noi) solo facendogli vedere Masha e Orso. Ora le cose sono notevolmente migliorate ma è stata una fase che credo possa passare ogni genitore.
  4. Fare pause frequenti per far sgranchire le gambe: ora che ha le ha scoperte non le abbandonerà tanto facilmente. I viaggi fino al 12 mese non avevano di queste necessità. Ma quando siamo andati in Svizzera che aveva 15 mesi, ci siamo fermati mediamente ogni ora perché  assolutamente doveva camminare per la stazione di servizio. Il Piccolo Principe è molto vivace ed è attirato da qualsiasi cosa. Non ci resta che assecondarlo. Sta scoprendo il mondo.
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  5. Buona notte per tutti: se alloggiate in un’unica camera tutti insieme, l’ora della nanna diventerà uguale per tutti, cioè subito dopo cena. Il Piccolo Principe si addormenta mediamente tra le 21.00/21.30. Ormai questo è diventato il nostro orario in viaggio in hotel. A noi va benissimo così perché arriviamo a sera più stanchi di lui !
  6. Partire con un bilico di latte: potrebbe averne voglia a qualsiasi ora del giorno e della notte. E’ stato allattato al seno fino a 9 mesi, quindi fin qui nessun problema, il latte era a portata di mano. Sempre in quel famoso periodo in cui mangiava solo davanti ai cartoni, si svegliava anche di notte perché voleva il latte e quindi alle ore più disparate, via a prepararglielo. Pensate se non aveste con voi il suo latte. Tirerebbe giù il mondo !
  7. Niente più itinerario prefissato: se vostro figlio non vuole stare in passeggino e nemmeno nel marsupio, sarà lui a dettare strada. A Lugano ricordo che siamo stati più di un’ora a guardare la riva del lago perché mio figlio aveva visto dei pulcini e continuava a ridere indicandoli.  Io avevo progettato di vedere questo e quello. Da lì ho capito che non potevo più progettare nulla perché i tempi li detta lui. A noi va più che bene così, perché ci stiamo approcciando ad un mondo nuovo, diverso, fatto di cose semplici, ma le più autentiche.  Essere genitori, a mio avviso, vuol dire rispettare i tempi di tuo figlio e non fargli rispettare i tuoi.
  8. In spiaggia le vostre attenzioni saranno solo per il piccolo: la prima volta al mare aveva 4 mesi. E devo dire che è stata una passeggiata. Sotto l’ombrellone con me e il papà, poi in acqua con i piedini, pisolino, pappa della mamma e via così. Ma quando iniziano a muoversi, le cose cambiano nettamente. Arrivi in spiaggia, crema, vede l’acqua, corri in acqua, poi esce, asciugamano, crema, sabbia, di nuovo acqua, di nuovo crema, sabbia, casette dello stabilimento balneare, acqua, crema, sabbia, acqua e così via per innumerevoli volte. Addio relax e tranquillità, bagni di sole e letture sotto l’ombrellone. Al via però tanti sorrisi e risate.Cosa aspettarsi dopo che si aspetta 3
  9. Visita ai musei solo agli orari dei pisolini: altrimenti, scordateveli. Fin’ora ne abbiamo visitati pochi con il Piccolo Principe. Come è giusto che sia, a lui interessa la natura e stare all’aria aperta. A 4 mesi abbiamo visitato l’Abazia di Pomposa ed è sempre stato in braccio del papà bello sveglio e attento. Credo che il modo più tranquillo per visitare i musei, se vi interessano, sia sfruttare gli orari del pisolino, così lui non si annoierà e voi ve li potrete godere più tranquillamente.

 

 

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Come cambiano i viaggi con l’arrivo di un bimbo: considerazioni finali

Da come ho parlato fin’ora, sembra che viaggiare con i bambini sia un incubo. No, non è così, ma bisogna essere preparati al fatto che tutto cambia. Se si accetta il cambiamento, allora con i vostri figli potrete andare ovunque. I viaggi più belli della mia vita li ho fatti con mio figlio (e il suo papà ovviamente). Non siamo andati lontano magari, non abbiamo attraversato l’oceano. Ma anche fare una semplice gita fuori porta con un figlio acquista un valore unico. Bisogna un po’ mettersi da parte e pensare prima a loro e poi a se stessi. Ma non lo considero un sacrificio, ma bensì uno stile di vita. Lo stesso che personalmente adotto anche a casa. Vi assicuro una cosa: viaggiare con i nostri pupi, ne vale veramente la pena !!

 

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Autore dell'articolo: Ileana De Pasco

Ileana De Pasco, viaggiatrice, fotografa e scrittrice per passione. Mamma a tempo pieno, costruisce itinerario di viaggio pensati per tutta la famiglia

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